giovedì 9 giugno 2011

Il mio Grosso Grasso Matrimonio Sardo!

E la Claudia si sposa, e la Claudia si sposa! Ebbene sì, nella mia vita anche questa meravigliosa esperienza mi è stata concessa: un matrimonio stile notte da leoni in Sardegna, in un solo week end mordi e fuggi con tanto di concerto rock'n roll che ti fa sentire sempre giovane e carico.
Mi sveglio giovedì 2 giugno ore 9:00. E' ora di fare la valigia: stanotte alle 1:45 partirà l'autobus per Livorno e da lì il traghetto per Golfo Aranci e da lì di nuovo l'autobus per Santa Teresa di Gallura...
La "suocera" ci invita a pranzo con una decina di pezzi di invitante e calorico gnocco fritto con salumi e formaggi tanto per darci la carica. Una rapida lavata di denti e carichiamo ospiti e valigie in macchina e partiamo alla volta di Milano, cioè di Rho, zona fiera...stasera suoneranno per mio sommo godimento i System Of A Down. Vi dico che questo tour-sbattimento ne ha valso la pena: Serj Tankian nonostante accusasse di essere raffreddato è riuscito con il suo carisma ed il suo talento naturale a rendere il concerto indimenticabile...


Purtroppo a metà concerto dobbiamo partire, per evitare il traffico della gente che in massa esce dal concerto e anche perchè avevo l'incombenza di assicurarmi che tutti gli invitati avrebbero preso il pullman per la Sardegna senza rimanere a letto...
Ce la facciamo con non poche difficoltà o sorprese..soprattutto col fatto che la mia terza copia di sicurezza dei biglietti del traghetto per i 39 passeggeri e l'autobus si rivelò essere l'unica in nostro possesso...e quindi senza di quello saremmo beatamente rimasti a Livorno...prendiamo il traghetto che parte alle 8:00 e subito ci impossessiamo degli sdrai...e lì cadiamo in un sonno profondo...


Arrivati in albergo sono ormai le 5 di pomeriggio: rimangono solo poche ore alla cena e al tanto sognato letto prima del fatidico giorno e decidiamo di passarle in un lussuoso bordo piscina, anomalo rispetto a ciò che normalmente ci possiamo permettere ma efficace per staccare dallo stress della routine, del viaggio lunghissimo e delle responsabilità verso l'organizzazione...


La mattina seguente rinfrancati da un'ottima cena a base di pesce fresco + 8 ore abbondanti di sonno + colazione a buffet in hotel e con un pò di tempo a disposizione andiamo a visitare la cittadina di Santa Teresa... suggestiva al massimo soprattutto per la sua vegetazione mediterranea che da molto tempo non vedevo e dal colore inimmaginabile del mare di Sardegna che la circonda. Vi lascio solo queste foto per apprezzarla...











Alle 14 circa l'autobus ci porta al ricevimento nella tenuta della sposa in località Lu Colbu, a 30 chilometri da Santa Teresa di Gallura, vicinissimo a Vignola Mare. Lì tutti i parenti ed amici si scambiano saluti e si ingozzano letteralmente dei dolcetti sardi tradizionali fatti in casa da mani esperte e così diversi dai nostri gusti che nemmeno io ho resistito e li ho assaggiati tutti!
Intanto ci si gode l'ombra delle fresche frasche in attesa dell'ora per andare alla chiesa...






Le nuvole cominciano a portare infauste notizie di pioggia e vento e noi ci spostiamo verso la chiesa. L'autobus si ferma a circa 2 chilometri dal parcheggio perchè la "location" è veramente campestre e la strada impossibile per un veicolo di quelle dimensioni e da lì, quindi, con minibus o auto raggiungiamo il punto più vicino possibile. Io ed Alessandro accettiamo più che volentieri il passaggio di due signori locali che ci spiegano come sia famosa quella chiesetta per dei bellissimi pranzi che la parrocchia organizza un paio di volte l' anno e alla quale partecipano numerosi gli abitanti dei dintorni! Dopo il ricco ricevimento e questo avvertimento avremmo dovuto sapere cosa ci avrebbe aspettato per cena, ma rimanemmo ad ogni modo molto sorpresi.
La chiesa del matrimonio è quella di S. Silverio, situata il Loc. Portobello di Gallura Aglientu (OT). Conta soltanto una decina di posti all'interno per cui già sapevamo che saremmo rimasti fuori ad assistere, non solo all'evento stesso ma soprattutto al panorama che si stagliava a 360° attorno a noi.
Percorriamo a piedi gli ultimi 10 minuti di stradina sabbiosa e raggiungiamo questo posto da favola che lascerò commentare dalle foto. A parte la pioggia battente durante la seconda metà della cerimonia il tutto mi ha lasciato davvero senza fiato. Una bellezza incantevole da fiaba!









Ora il gruppo era pronto per la cena...il ristorante "Funtana Abbas" si trova a San Leonardo di Luras, 50 chilometri dalla chiesa e 70 chilometri da Santa Teresa. Un bellissimo agriturismo 5 stelle nell'entroterra gallurese. Beh, il menu contava ben 12 pietanze, dolci esclusi, metà di pesce e metà di carne. Dalla grigliata al porcettu arrosto, dagli gnocchi col cinghiale al risotto alla marinara. Il tutto innaffiato da un ottimo vermentino bianco e da un cannonau/ nebbiolo rosso.
Con difficoltà i modenesi sono arrivati in fondo e tra una portata e l'altra avevano bisogno di sgranchirsi le gambe. I sardi, belli e composti fino all'ultimo piatto, quasi con malavoglia si sono alzati per trasferirsi nella stanza dei musicisti, dov'è avvenuto il taglio della torta...Abbiamo ballato, mangiato dolci e bevuto mirto fino alle due, poi siamo rientrati visto che purtroppo per il giorno dopo era già stato programmato il rientro...
Una trasferta ricca di emozioni: in primis per la mia carissima amica Claudia, che conosco da tempi non sospetti e che finalmente ha coronato un suo sogno; poi per l'esperienza in sè piena di aria nuova e gente nuova, che rigenera un pò tutta te stessa staccandoti dalla routine di tutti i giorni dando più senso alla tua vita!!!





mercoledì 8 giugno 2011

Santa Clara

Eh già anche noi siamo caduti nel tranello che spetta ai "bloody tourists". Se vai a Cuba, devi peregrinare a Santa Clara, dare omaggio al Mausoleo Di Ernesto Che Guevara e fare una visita al luogo in cui il Che e i suoi ribelli assaltarono il treno pieno di armi segnando la fine della dittatura e decretando l'inizio del "socialismo" di Fidel Castro.
Santa Clara è una città sicuramente più moderna e dinamica rispetto alle precedenti soprattutto dalla varietà culturale offerta. Il centro città e costituito prettamente dalla casa della cultura e dai negozi per benestanti: materassi, supermercati, prodotti di elettronica (da non intendersi alla maniera occidentale, ma già un bel distinguo rispetto ai canoni cubani).
Ci godiamo in tutta tranquillità il nostro ultimo giorno prima del trasferimento (in taxi, perchè gli autobus erano strapieni) all'aeroporto de La Habana... Grazie Cuba! Incrociamo le dita augurandoti un futuro migliore per tutti i tuoi abitanti, una ricchezza consapevole e sostenibile, un'incentivo alla vostra grande cultura di lavoratori, genitori, figli ed amici!





 

Trinidad e La Boca

Decidiamo di trascorrere gli ultimi giorni al mare. Scegliamo quindi una casa particular a La Boca, anzichè una nella super turistica Trinidad. Scelta che si rivelerà azzeccatissima per un sacco di motivi.
Innanzitutto il paesaggio caraibico. Il mare meraviglioso e le spiagge tranquille e poco affollate.



Siamo ospitati alla Casa Hostal Vista al Mar, gestito da Manolo, Silvia aiutati dalla figlia Maria Terese, un consiglio spassionato per chiunque capiti da quelle parti. Ottimo cibo, un porticato con le immancabili sedie a dondolo per godersi un buon libro o lo splendido tramonto durante il quale escono in mare aperto i pescatori, che rientreranno al mattino successivo organizzando alle 6 un chiassoso mercato di vendita del pescato. Immaginatevi mille lanterne, grandi come lucciole che risplendono fino all'orizzonte nel buio mare di notte e che creano un'atmosfera magica e fiabesca che rinfranca il cuore ed alimenta la mente con immagini realmente eterne...purtroppo da scarsi fotografi ( e con scarsi mezzi) non riusciamo ad immortalare quella immagine, ma non tutto il male viene per nuocere: sarà un'immagine solo nostra, irriproducibile.
La Boca è anche un luogo molto famoso tra i cubani, anche perchè l'unica via del paese conta poche case di famiglie e altrettante case ed un grande hotel statali. Questi fungono da colonie per i lavoratori nel settore delle costruzioni e delle loro famiglie.


Impariamo e notiamo sempre più cose: ad esempio ogni famiglia ha in giardino una gabbietta con un uccellino (un merlo, un passerotto, ..) che viene tenuto come porta fortuna; La Boca ha il suo cocktail tradizionale chiamato Canchànchera, ossia un mix di rum, miele, limone e acqua. Ovviamente non esistono quasi le buste di plastica e le cose usa e getta. I telefoni pubblici sono utilizzati tantissimo, sia effettivamente, sia come luogo di incontro. La gente acquista delle schede con il proprio codice che impara subito a memoria, tanto che noi abbiamo chiesto quale magia nascondessero i telefoni, dove la gente arrivava, componeva e parlava, senza aggiungere monete o senza tessere alcune...

Il secondo giorno qui decidiamo di visitare la spiagga di Playa Ancon, decantata dalla guida e da un amico di Alessandro che ce l'aveva super consigliata. Sicuramente meravigliosa ma troppo popolata da alberghi ed ombrelloni e gente che nemmeno si alza per andare al bar e paga la commissione ai ragazzi che si sono inventati il mestiere di "cameriere fra gli ombrelloni"...





L'indomani è la volta della visita alla città di Trinidad. Non partiamo sotto i migliori auspici. Già da qualche giorno Alle accusa dolori nella zona renale/intestinale ed il caldo si fa sentire tantissimo. Mentre giriamo per la città tentando di goderci al massimo la tipicità di questa rinomata cittadina coloniale, veniamo superati da orde di gruppi organizzati con le urlanti guide al seguito.





Ad un certo punto Alessandro non ce la fa più e corriamo alla clinica della città: la dottoressa lo visita e lo cura fino a darmelo quasi nuovo (durerà poco come sempre ovviamente, ma intanto siamo a posto fino al ritorno...o quasi). Vinciamo anche un viaggio in prima classe sulla fantasmagorica ambulanza cubana: l'ambulanza con meno presidi che abbia mai visto! Alla fine siamo contanti di aver dato dei soldi nel luogo giusto...e questa "scusa" ci ha evitato uno stress agorafobico!